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IN MEZZO SCORRE IL FIUME
(A RIVER RUNS THROUGH IT)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 5 ottobre 1993
 
di Robert Redford, con Craig Sheffer, Brad Pitt (Stati Uniti, 1992)
Quella della pesca alla mosca è un'arte. Che s'insegnava con il metronomo (in quattro tempi: indietro - pausa, avanti -posare la mosca; e via di seguito), oggi probabilmente sostituito dal computer. Ma la pesca alla mosca è anche un'ascesi, un modo di entrare in simbiosi estatica con la natura, con le leggi, i modi di vita che ad essa s'ispirano. Uno stato di grazia.

È quanto si deduce da una piccola meraviglia di 104 pagine, un romanzo scritto negli anni Settanta, a 73 anni da Norman Mclean. Capolavoro di grazia agreste, di umorismo e pudore, il meglio della cultura puritana: racconto autobiografico della gioventù nel mitico ed incontaminato Montana, il padre pastore (e, ovviamente, pescatore), il fratello passionale ed appassionato, perdutamente innamorato di un fiume, e della vita. Fino a perderla di vista prematuramente.

Così come la pesca alla mosca non è soltanto uno sport, quella di Robert Redford non è soltanto la carriera di in attore bravo e fascinoso: umanista, ecologista, militante, impegnato nella cultura come nel rispetto per l'ambiente, scozzese, famiglia, sentimenti, pulizia fisica e morale, virilità senza prepotenza e - dulcis in fundo - regista più che rispettabile (ORDINARY PEOPLE, MILAGRO), il biondo dagli occhi chiari più celebri dello schermo non poteva non essere sedotto dalla mitica, luminosa vicenda. E lo è con tale intensa identificazione da scegliere un attore, l'ormai celebre Brad Pitt che gli assomiglia in modo impressionante. Con trent'anni di meno, ed altrettanto splendore, spettatrici avvisate.

Redford non è naturalmente John Boorman: sensuale, meravigliosamente fisico nella regia quando immerge i destini dei suoi in quegli abissi vertiginosi ed inebrianti d'innocenza ancestrale, perdizione e morte (memorabile la sequenza premonitoria del fratello giovane, immerso fino al collo nella corrente tumultuosa. che, novello Achab, conquista la gigantesca trota), il regista inciampa un po' faticosamente quando si tratta di far proseguire l'aneddoto. Qualche gelatina colorata in meno, ed un po' più di mestiere nel portare innanzi la sceneggiatura avrebbero fatto di IN MEZZO SCORRE IL FIUME un capolavoro come DELIVERANCE : ma anche a questo modo i buoni sentimenti al controluce del simpatico Bob basteranno a conquistarvi. Senza parlare di coloro che, oltre che cinefili si ritovano pure pescatori.


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